martedì 19 marzo 2013

IL LETTORE CD : le caratteristiche che lo rendono hi fi

Un buon lettore cd per essere tale deve essere curato nella sezione di conversione digitale analogica : almeno 24 bit. Questo fattore rappresenta la base per ottenere una buona riproduzione musicale. Ma altri fattori non sono da trascurare. La cura del cassetto caricatore, la rigidità dello chassis, il buon isolamento dell'apparecchio tramite piedini a nido d'ape. Come per tutti i componenti hi fi, anche qui l'alimentazione deve essere ottimale e interferire il meno possibile don il segnale. I migliori lettori sono quelli ovviamente che hanno un trasformatore toroidale, ma qui si sale molto di prezzo. In realtà anche i lettori qualità prezzo offrono una sezione di alimentazione separata e ciò contribuisce a eliminare eventuali fonti di disturbo.



Qui sopra un lettore advance acoustic entry level mostra la configurazione più economica, ma comunque di qualità.



Ecco cosa avviene in un cd hi end della stessa marca, ma di fascia alta. Trasformatore toroidale, sezione del segnale di uscita valvolare, e particolare cura della sezione di lettura, questa volta isolata con uno chassis ed un coperchio che nella foto qui sotto vediamo tolto.



Con questo isolamento dalla sezione di alimentazione e da quella dei finali di uscita, si elimina ogni interferenza.
Questa cura non sta certo a significare che chi sceglie prodotti di fascia più bassa si trova a comprare lettori che non sono validi o duraturi nel tempo.
Nel prodotto di fascia alta l'isolamento ha ragione di essere curato meglio in quanto l'alimentazione e la sezione finale sono più complesse e quindi rischiano di interferire maggiormente rispetto ad una circuitazione più semplice.
Con ciò è ovvio dedurre che la configurazione qualità prezzo interferisce molto meno e non ha bisogno delle accortezze necessarie ad una configurazione più complessa. Il risultato quindi sarà dunque in entrambi i casi di qualità, sebbene nel caso del lettore di fascia alta, naturalmente si ha il superlativo.
Non ha senso abbinare un lettore super con un amplificatore che non abbia lo stesso livello qualitativo. Se avete quindi un amplificazione nella media optate pure per i lettori di fascia media.
Un buon lettore cd da noi provato è il Marantz cd5004, il quale ha la possibilità dell'uscita ottica qualora l'amplificatore possa accoglierla.
Ma anche con il cavo RCA questo lettore non delude. Il modo migliore di sfruttarlo è acquistarlo con l'amplificatore della marantz PM5004 per il quale è stato concepito.

Se invece non vi trovate nella necessità di partire da zero potete comunque abbinarlo al vostro ampli.
Risparmiare ancora di più è possibile ?
Se l'uscita cuffia per voi non è indispensabile ci sono due lettori cd che non sfigureranno nel vostro impianto.
L'areon DA05 è costruito con eccezionale cura e con l'utilizzo di materiali di alta qualità. Invece della solita presa cuffia dispone di un altoparlante full range di 5 watt rms di potenza che ne rende possibile l'ascolto in mono anche senza collegarlo ad un amplificatore. Quello che vedete alla destra del lettore è un vu meter analogico che misura il segnale di uscita.
E' decisamente bello nel design e trasmette subito una sensazione di qualità.
Ma anche il Cambridge audio Topaz CD05 è un ottima scelta. Particolarmente curata è la sezione di conversione digitale-analogica, tutto è votato all'insegna della semplicità. 
Nonostante si trovi a prezzi davvero competitivi, questo lettore non delude chi ha bisogno di un cd qualità prezzo.

E i vecchi lettori cd sono ancora validi o sono superati ?
Niente affatto, chi già possiede un lettore degli anni '80 deve tener presente che molti montano componenti utilizzati ancora oggi. Avrà certo a che fare con i problemi di manutenzione che un lettore vecchiotto potrebbe comportare.
Dopo 15 anni,  la vita media cioè della durata di un laser,si avrà sicuramente bisogno di sostituire l'intero gruppo ottico.

Un lettore cd di quindici anni fa suonerà sempre meglio di chi fa la scelta poco azzeccata di abbinare al proprio impianto un comune lettore dvd.
Questo non significa che non esistono lettori dvd di qualità hi fi, ma non aspettatevi di comprarli a basso prezzo.

Per intenderci questo dvd yamaha S2700 dispone di quattro convertitori top class 192kHz/24 bit e una componentistica studiata per ottenere la massima naturalezza del suono. E' stato studiato anche per eliminare qualsiasi interferenza.
In questo caso scegliere di abbinare al proprio impianto hi fi un lettore dvd invece che il cd trova il suo senso.
Anche qui abbiamo tutte le fasce di prezzo, ma per essere un prodotto hi fi deve almeno superare certi standard qualitativi già ricordati.
Non mancano i lettori dvd hi end che superano il migliaio di euro e consentono di avere un lettore che assolva egregiamente sia alla qualità audio che a quella video.



giovedì 14 marzo 2013

CD O VINILE ?

Meglio il vinile o il cd ?

Un dilemma storico sulla scelta della fonte impazza sulla rete nei forum degli audiofili. In realtà tutte e due le fonti sono validissime per chi le sa utilizzare al meglio.
Ascoltare un cd audio con il lettore DVD del televisore è l'errore più comune che mi è capitato di sentire.
Se sperate di avere la stessa cura nella conversione digitale analogica che può essere ritrovata nei lettori cd 
hi fi di marca, siete sulla strada sbagliata. Non è l'idea migliore per risparmiare nel vostro impianto.
Un lettore cd della fascia medio bassa di prezzo basterà a garantirvi una buona qualità audio. Preferendo se possibile un convertitore a 24 bit.
Ma è giunto il momento di parlare del vinile che ha la fama di avere un suono più caldo. Ma è vero ?
Si, e non perchè, come pensano erroneamente alcuni, al cd mancano delle frequenze, ma proprio per l'esatto contrario. Il cd audio ne ha troppe, e per questo risulta più roboante del vinile. La musica riprodotta dal cd risente della gamma delle alte frequenze totalmente riportate dall'amplificazione. Nel vinile invece mancano all'appello certe frequenze della gamma alta e di conseguenza il suono risulta più caldo.
Per ovviare a questo problema è consigliabile usare bene l'amplificazione. Noterete che un cd da il meglio di se posizionando tutti i potenziometri dei bassi, dei medi e degli alti in posizione flat. Eliminando come già abbiamo espresso, il loudness. Così facendo avete eliminato la roboanza dei bassi e l'invadenza degli alti utilizzando appieno l'equalizzazione registrata in studio. E credete che in studio i tecnici non abbiano forse cercato la migliore resa sonora possibile ?
Per quanto riguarda il vinile, anche qui le leggende abbondano. I detrattori del vinile accusano questa fonte di soffrire di un fastidioso e invadente rumore di fondo, di screpitii e altri rumori che ben conosciamo.
In realtà per ascoltare al meglio un giradischi bisogna prima conoscerlo. Studiandolo a fondo scoprirete che non esiste strumento più preciso e più complesso di questo a cominciare della sua buona regolazione.
La qualità sonora di un giradischi infatti dipenderà proprio da questa. Non esistono differenze sostanziali tra bracci dritti o bracci a S. L'unica differenza la fa la giusta regolazione degli stessi. Mi rendo conto che non è cosa da profani azzeccare il buon bilanciamento del braccio se non lo si è mai fatto. Molti pensano che una volta regolato il braccio, l'opera sia giunta al termine. In realtà c'è un'altra regolazione da fare e, questa, non è meno fondamentale. L'allineamento della testina rispetto al fulcro e rispetto all'incidenza della curvatura radiale. Se si vuole ottenere il massimo rendimento di un fonorivelatore bisogna allinearlo in modo da cancellare ogni errore radiale e garantire il più preciso allineamento rispetto al fulcro.
Per realizzare ciò bisogna procurarsi una dima per giradischi che abbia anche il grafico per la regolazione dell'errore radiale.
Molti profani non sanno poi, che il rumore di fondo è un rumore a bassa frequenza, assolutamente inudibile non appena inizia il brano musicale. E' insomma un rumore bianco studiato apposta da chi produce i vinili ed è in realtà la base da cui partono tutte le altre frequenze. La sua funzione è proprio quella di annullare altri rumori nocivi alla riproduzione musicale.
In realtà un disco nuovo suona pulito come un cd, con la differenza fondamentale di riprodurre meglio le medie frequenze e le percussioni.
La riproduzione delle percussioni è indubbiamente più naturale nel vinile che nel cd.
Il fatto che nel vinile non debba avvenire nessuna traduzione dal digitale perchè già la fonte è analogica, rende  questa fonte comunque più naturale e fedele.
Ma ciò non deve fare pensare che il cd non sia una buona fonte audio, giacché un buon convertitore si avvicina moltissimo alla fonte analogica.
La differenza è micromillimetrica e soltanto degli orecchi raffinati e abituati all'ascolto l'avvertono.
La scelta del vinile e del cd quindi potrebbe essere una scelta molto soggettiva, dovuta ai gusti dell'ascoltatore. Da entrambe le fonti in realtà può essere tratta un elevata fedeltà del suono, questa fedeltà dipende sempre dall'utilizzo ottimale della fonte.
Il che significa ridurre al massimo gli elementi di disturbo che intercorrono tra il segnale e i diffusori.
La scelta di lettori cd particolarmente curati nella sezione di lettura è sicuramente una scelta azzeccata. La rigidità del telaio che ospita la meccanica e il trasformatore toroidale annullano fonti di disturbo e migliorano la purezza del segnale.


Ovviamente queste accortezze si pagano, ma questo non vale per chi vuole una marcia in più nel proprio impianto ad alta fedeltà. Ovviamente un lettore cd di questo livello merita di essere abbinato almeno ad un amplificatore che abbia anch'esso il trasformatore toroidale, come ad esempio i Rotel o gli Areon.


giovedì 7 marzo 2013

AMPLIFICATORE INTEGRATO : COME USARLO AL MEGLIO

Quando si parla di amplificazione in genere mi imbatto nei più deleteri luoghi comuni. A mio avviso non esistono veramente amplificatori che suonano bene e amplificatori che suonano male. Esistono invece persone che sanno come usarli e persone che non lo utilizzano come andrebbe usato.
Ovviamente qui si parla di amplificatori costruiti per l'uso domestico e non intendiamo assolutamente far riferimento all'amplificazione professionale da discoteca o da esterno. In quel caso infatti non conta tanto la qualità sonora, ma l'affidabilità.
Pertanto utilizzare un amplificatore progettato per uso casalingo per altri scopi vi porrebbe nel rischio di stressarlo oltre il suo limite progettuale.
Prima di comprare un amplificatore io comprerei i diffusori. Una volta che si hanno le caratteristiche di questi si può poi procedere all'acquisto dell'amplificatore giusto da abbinare. Ovviamente chiederei al venditore una prova di ascolto, e rivenditori seri hanno tutti una sala d'ascolto.
Una volta fatta questa prova e considerati gli ohm che l' amplificatore può tollerare, non ci resta che montarlo in casa.
Non serve essere esperti per capire che un diffusore posizionato in maniera inopportuna non darà il meglio di se. Un diffusore troppo attaccato al muro ad esempio, darà meno bassi profondi nel caso sia bass reflex.
E' importante isolare sempre i diffusori dal piano d'appoggio con le sospensioni o i piedini forniti dalla casa.
L'isolamento impedirà fastidiose vibrazioni che immancabilmente riverberano nella stanza in quegli impianti montati senza questa attenzione.



Meglio 2 o 4 diffusori ?
Tenete presente che l'immagine stereo non diventa quadrifonica se il segnale di partenza è stereofonico. Quindi 4 casse non suoneranno meglio di due. Non sono indispensabili se non si vuole portare la musica in un altra stanza o ambiente della casa.
Farete una spesa inutile, con quei soldi spendete di più per la coppia di casse.
Sfatiamo una leggenda : le casse compatte che tentano di imitare quelle grandi non saranno mai acusticamente equivalenti. La cassa di risonanza infatti a mio avviso è praticamente insostituibile. Le compatte imitano una cassa di 30 litri, ma appunto la imitano. Un buon diffusore dalla cassa di risonanza ben studiata può restituire il massimo realismo di gran parte degli strumenti musicali.
Specialmente se si ha un salone grande e molto spazio, non vedo il motivo di andare sul "piccolo". Oltretutto non è detto che piccolo sia anche meno costoso, soprattutto se si cerca di eguagliare i diffusori di grandi dimensioni.
Ora avete curato il cuore del vostro impianto ad alta fedeltà, ma non vorrete certo cadere in un bicchier d'acqua sbagliando la scelta della fonte sonora ?
Tenete presente la seguente formula universale dell'audiofilo : in un impianto hi fi l'alta fedeltà è la somma di tutti i componenti e questa fedeltà decade a partire dell'elemento più debole della catena.
Se avete ad esempio una buona amplificazione unita a ottimi diffusori, ma poi per sentire i cd audio utilizzate il lettore dvd della tv...
C' è un enorme differenza tra un lettore dvd e un lettore cd hi fi a partire dalla cura impiegata nel secondo per ottenere la conversione digitale-analogica del segnale.
Cura non presente nei lettori dvd non hi fi. Questi ovviamente sono riconoscibili dal prezzo. Un dvd hi fi è espressamente configurato per l'abbinamento hi fi.

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Ora veniamo al fattore più importante, ossia al corretto utilizzo dell'amplificatore :

Non importa se voi abbiate comprato o possedete un amplificatore di valore o meno, gli amplificatori pessimi non esistono. I giapponesi hanno sempre fatto il loro egregio lavoro, i tedeschi vintage anche, e utilizzare l'hi end non è da tutti, non solo per questioni di portafoglio, ma anche per questioni di esperienza.
Secondo il mio modesto parere spendere ventimila euro per un impianto hi end non serve a nulla se poi lo si posiziona in camera da letto. Sarebbe come girare con la Ferrari sempre in città e non portarla mai in pista.
Sicuramente i vostri amici rimarrebbero colpiti dal super impianto che vi siete potuti permettere, ma musicalmente non ve lo godreste mai appieno. Senza tralasciare l'amara scoperta che un impianto molto meno costoso nella stessa camera avrebbe dato gli stessi identici risultati.
Vi potrei dimostrare che il corretto uso di un amplificatore "normale" infatti è capace di sfidare la qualità di un valvolare.
Molti sbagliano proprio sul fattore valvolare-transistor. In realtà questa differenza per chi sa usare bene il transistor non esiste e vi spiegherò perché.
Prima di tutto voglio consigliare di non mettere mai a manetta il volume di un amplificatore. Non è così che si ottiene, nè il meglio né la potenza massima. Tutti gli amplificatori esprimono il massimo della potenza a metà o al massimo a tre quarti della scala. Se proprio si è smanettoni meglio comprare un amplificatore di alta potenza che uno di discreta potenza. Infatti i primi si bruciano molto prima dei secondi a causa di chi è fissato con questo fattore inutile al fine di ascoltare bene la musica.
Ed è qui che veniamo al clue di tutto il nostro discorso. Per ottenere il massimo della purezza sonora dal vostro amplificatore dovete tenere presente un importante principio :
Meno distorsione e meno interferenze si frappongono tra la fonte e i diffusori, migliore risulterà la qualità sonora.
Quindi prendete tutte le regolazioni presenti e mettetele sulla posizione flat. Dopodichè disinserite quel tasto infernale chiamato loudness e, se presenti, tutti gli altri filtri.


Ecco, il vostro ampli di bassa gamma suona come un valvolare ! incredibile ! come mai ?
Semplice, avete appena eliminato tutte le fonti di disturbo e di fatto il vostro ampli si sta comportando come quegli amplificatori che possiedono il tasto "direct", il quale esclude appunto tutte le funzioni aggiuntive per tradurre il segnale con la massima purezza.

sabato 2 marzo 2013

DIFFUSORI DAL SUONO CHIARO

Quando si parla di diffusori audio, piuttosto che alla marca bisognerebbe far riferimento all'esperienza di ascolto di determinati modelli. Ad esempio non potrò mai dimenticare la timbrica del pianoforte e dei bassi delle Yamaha NS1000. Sono degli enormi diffusori vintage particolarmente indicati per chi vuole ascoltare con il massimo realismo la musica jazz, blues e rock. Da abbinare ad un amplificazione di livello elevato, anche valvolare.
Se scegliete l'amplificazione non valvolare, abbinatele con un amplificatore che abbia un perfetto bilanciamento e quindi vi consiglio quegli amplificatori che hanno un amplificatore per canale. Sono casse che in genere venivano molto utilizzate negli studi professionali di registrazione per via della loro alta qualità sonora. Non aspettatevi dunque di trovarle a prezzi stracciati sul mercato dell'usato.


Anni di produzione : 1982

Peso : 31,5 kg l'una

Ohm : 6

Scendendo con il prezzo, ma anche con l'ingombro non posso che ammirare il lavoro svolto intorno a queste casse da scaffale :


Le Tesi 260 hanno dei bassi profondi e nitidi e meritano di essere abbinati ad amplificatori Rotel oppure Cambridge audio. Ma certamente non sfigurano nemmeno abbinate ad un normale ampilificatore.
La loro impedenza flessibile : 4-8ohm le rendono molto versatili e perfino abbinabili ad un amplificatore valvolare. Particolarmente curata la componentistica e il tweeter è in neodimio.
Scordatevi il legno, quello del rivestimento è comunque un ottimo vinile.
Che volete a questo prezzo ?
Di questi diffusori ho apprezzato subito anche la netta qualità degli alti e dei medi. Non male ad esempio la riproduzione degli strumenti a fiato come il flauto o il sax.
Prima di parlarvi di un qualsiasi componente, noi del blog HI FI PASSION lo proviamo e lo ascoltiamo. Facciamo tutto questo per condividere un annosa passione : quella per il mondo dell'alta fedeltà

Per tornare sul prezzo sostenuto, molti pensano che JBL produca soltanto diffusori di media qualità, non sapendo che esiste una gamma dedicata agli audiofili più esigenti.
In quanto non siamo qui per fare pubblicità, ma soltanto per parlare di fedeltà del suono, terrò a precisare l'unica coppia di diffusori hi fi che ha colpito per sempre il mio cuore e il mio orecchio musicale sopraffino da aiuto DJ quale sono.

si tratta delle JBL 4344


Si tratta di enormi diffusori a 4 vie con 8 ohm di impedenza, e la sezione dedicata agli alti è particolarmente curata per assicurare la massima fedeltà di riproduzione.
La voce di Ella Fitzgerald con queste è pari ad averla invitata in casa propria.
120 watts per canale RMS di input massimo e 104 kg di peso ciascuna.
Sono decisamente enormi e abbisognano di un ampio salone.
Sono vintage e quasi sconosciute in Italia.
Ma il loro suono, una volta ascoltate, ve le renderà inconfondibili.
Io ho avuto la fortuna di ascoltare dal vero in una fiera dell'hi end.
Ma ci sono ottimi video su you tube.
Certo non sarà la stessa cosa, ma se avete delle buone cuffie basterà a rendersene conto : Buona visione ! 

venerdì 1 marzo 2013

IL RADIOLONE ANNI '80

Ve li ricordate i radioloni anni '80 ?

Personalmente ricordo questo siemens dotato di vu meter ma anche di stereo wide, una sorta di effetto surround. Il registratore non era niente male e aveva anche un equalizzatore a tre bande.

In vacanza però, per ragioni di spazio nella valigia, mi portavo dietro questo telefunken pcr11. Non suonava come il siemens, ma il suono era chiaro e pulito. Dopo anni mi si è rotto il potenziomentro del volume.
Negli anni 90 sono passato a questo Sony che era ricco di bassi e sviluppava sei watt RMS per canale.
Certo era decisamente ingombrante da portare in giro. Tuttavia assolveva bene al suo compito
L'evoluzione ha portato all'aggiunta di un Sub Woofer. Certo questo sony qui aveva decisamente più bassi rispetto al predecessore.
Ma Qualcuno in America ha avuto nostalgia del vecchio Radiolone e ha deciso di riproporlo in chiave moderna e hi tech. Durante una serata DJ ROCK uno degli invitati alla festa si è portato dietro questo magnifico e potentissimo iHOME proveniente dagli Stati Uniti.
Suono pulito, potenza ineccepibile, equalizzatore digitale e connettore per i pod e i phone.
Non distorceva nemmeno al massimo del volume, davvero ottimo prodotto.
Da noi, se venisse importato, costerebbe due fogli da 100.

In italia esistono prodotti un po meno hi tech ma molto meno costosi e dalla qualità audio niente male.
Questo Majestic di produzione by Audiola distorce solo a fondo scala e non sempre.
Sviluppa ben 25 watt RMS effettivi.

Questo Philips può ospitare fino a due I PHONE


Ma se siete proprio nostalgici dei Radioloni anni '80, secondo me questo qui sopra era il migliore in assoluto.
Sempre se riuscite a trovarlo usato e in buone condizioni.